Ci sono storie che si intrecciano, come ricami preziosi su tele antiche il cui valore risiede proprio nei dettagli del ricordo e delle radici connesse con l’infinito passato di una comunità.
La storia è quella di Mesagne, incantevole borgo in provincia di Brinidisi che, come una moderna Cenerentola, è passata dal buio alla luce, riscattandosi da un passato che la teneva imprigionata nel cliché della città del malaffare, controllata dalla criminalità organizzata.
Di quella Mesagne, tristemente raccontata nelle pagine di cronaca nera a cavallo tra gli anni 80 e 90, non è rimasto nulla. Ci sono voluti diversi anni e tanta forza di volontà da parte delle amministrazioni che si sono succedute ma soprattutto da parte di un’intera comunità che, con un guizzo di orgoglio ha saputo ridisegnare il profilo della città, partendo proprio da cuore puro della sua gente.
Una volta liberatasi dal mantello del pregiudizio che ne occultava bellezza e profondità, Mesagne è tornata ad occupare il posto che le spettava di diritto nella geografia delle bellezze italiane. Così bella che proprio in questi giorni Emilio Casalini, giornalista e scrittore che con il programma “Generazione Bellezza”, in onda su Rai3, fa conoscere al grande pubblico gli angoli più suggestivi dello Stivale, è in quel di Mesagne a girare la prossima puntata.
All’inizio abbiamo parlato di storie che si intrecciano, e non a caso. Sia Casalini, che la “città di mezzo” (Mesagne sorge nell'entroterra della provincia di Brindisi. Il suo nome significa appunto "città di mezzo", appellativo dovuto alla sua posizione a metà strada tra Brindisi e Oria, lungo la via Appia), sono stati recentemente a BTM Italia, a Bari. In contesti diversi, ma sempre sotto “lo stesso tetto”.
In Fiera del Levante Marco Calò, Consigliere Comunale con delega alla Cultura e Turismo ha partecipato ad un incontro organzzato nell'area dedicata alla Rete dei Comuni Sostenibili, in cui ha tracciato il percorso di riscatto e affermazione della città ricordando che “la cultura è turismo”.
<<Il patrimonio storico, archeologico, culturale e umano di Mesagne – ha sottolineato nel suo intervento – esiste da sempre. Esistono delle zone straordinarie, delle vetrine aperte tutto l’anno perché non essendo una realtà balneare ha la possibilità di offrire prodotti e servizi turistici tutto l’anno>>.
Ed è tornato più volta sul “capitolo riscatto”, sottolineando la caparbietà delle istituzioni prima e della comunità poi. <<Il valore dei cittadini è stato ed è fondamentale – ha aggiunto – e se a questo si aggiungono gli investimenti fatti in campo culturale e sociale, il resto è storia attuale. Una volta partito questo processo di valorizzazione, sono partiti anche investimenti importanti che si sono tradotti in grandi eventi culturali via via sempre più ricchi e coinvolgenti che, a loro volta, hanno messo in moto un circuito virtuoso fatto di presenze e visitatori provenienti da ogni parte d’Italia e dall’estero, non solo turisti di prossimità>>.
Teatro principale di questa offerta culturale di spessore è il Castello, raggiunto ogni anno da migliaia di visitatori attirati dalle grandi mostre organizzate nelle sue sale. Qualche titolo: "Picasso, l’altra metà del cielo" (2018), "Andy Warhol, l’alchimista degli anni Sessanta" (2019), "Il ‘900 da Modigliani a Obey", (2021) e ancora "Caravaggio e il suo tempo" (2023) e il festival biennale "Culturare" - la mostra-evento dell’estate pugliese 2024.