È una delle tradizioni più radicate in Italia, e anche tra le più sentite. Stiamo parlando del Presepe, espressione cristiana per eccellenza, le cui origini sono da ricercare nel 1223, anno in cui San Francesco d’Assisi mise in scena la Natività in un bosco di Greccio, in provincia di Rieti. Rientrato qualche anno prima da un pellegrinaggio in Terra Santa per visitare i luoghi della nascita di Gesù, era rimasto talmente colpito da Betlemme che, una volta in Italia, chiese a Papa Onorio III di poter uscire dal convento di Greccio per inscenare la rappresentazione della natività. Fu così che nacque il primo presepe della storia. L’allestimento avvenne in una grotta all’interno della quale Francesco la mangiatoia con la paglia e vi condusse il bue e l’asino, ma non c’erano la Vergine Maria, Giuseppe e il bambinello. Tutta la popolazione, incuriosita, accorse per vedere di cosa si trattasse e, una volta sul posto furono accolti da San Francesco che raccontò tutta la storia legata alla nascita di Gesù.
Sono passati secoli da allora, eppure ancora oggi il rito si ripete con la stessa devozione e lo stesso coinvolgimento di allora. E soprattutto sono numerose, in tutta Italia, le ricostruzioni dal vivo della scena più dolce della storia del mondo.
Uno dei presepi viventi più suggestivi è quello allestito a Matera, nel cuore dei Sassi, inaugurato pochi giorni fa.
Giunta alla sua XIV edizione, la manifestazione, intitolata “Il Presepe d’Italia: luce sul futuro” si snoda lungo un percorso di 1,5 km, partendo dal cuore del centro storico e attraversando il suggestivo Sasso Caveoso. Oltre 200 tra figuranti, rievocatori storici e compagnie teatrali provenienti da ogni parte d’Italia daranno vita a uno spettacolo che incanterà e commuoverà ogni visitatore.
Il cammino dell’evento attraverserà gli angoli più iconici di Matera, luoghi che hanno ispirato il grande cinema, consacrando la città come la "Gerusalemme del Sud Italia".
La Giudea di 2000 anni fa prenderà forma attraverso la rievocazione reale di scene legate alla vita quotidiana di allora, dove antichi mestieri e momenti di vita comune saranno celebrati con cura e realismo dalle oltre 200 comparse.
Ovviamente, come per ogni presepe che si rispetti, il cuore dell’evento sarà la Natività. Il quadro plastico di questo sacro momento sarà reso con una tale intensità e delicatezza da toccare profondamente l’anima di chi lo contempla, facendo risplendere nei Sassi un messaggio di speranza e meraviglia che attraversa i secoli. La scenografia naturale degli antichi rioni dei Sassi di Matera è la location perfetta per rendere tutto ancora più magico. Chi volesse calarsi in questa spazio sospeso nel tempo, e vivere tutte le emozioni legate al Natale, si segni queste date: 14, 15, 21, 22, 28 e 29 dicembre; 4 e 5 gennaio.
Lo scorso anno il presepe vivente di Matera ha raggiunto la straordinaria cifra di 40mila visitatori, e quest’anno non sarà da meno, a giudicare dalle numerose prenotazioni pervenute.
Da sottolineare anche l’aspetto inclusivo della manifestazione, all’insegna dalla fruibilità da parte di tutti. Per esempio, le aree sottoposte ad una minore accessibilità per le famiglie con bambini, per gli anziani e per i portatori di disabilità motoria, mentale e uditiva, saranno dotate di passerelle ad hoc finalizzate ad agevolare il transito, abbattere le barriere architettoniche e snellire il flusso di visitatori.
Lungo il percorso è garantita la presenza di personale che, attraverso il linguaggio LIS, illustrerà le fasi del “viaggio.
Luca Prisco, ideatore dell’evento, aveva annunciato in conferenza stampa che il presepe vivente avrebbe acceso un faro su inclusione e accoglienza per permettere a più visitatori possibile di apprezzare il percorso quale esperienza sensoriale completa.
Ultimo, ma non per importanza, anche l’aspetto green. Tutte le opere sono state realizzate a basso impatto ambientale.