I festeggiamenti per la fine dell’anno sono alle porte e, con questi, arrivano le prime stime di vendita compiute daColdiretti Puglia. Tra i protagonisti delle feste natalizie, immancabili anche quest’anno le bollicine.La stessa Coldiretti, inoltre, conferma dati da record per vini e spumanti pugliesiche superanodi gran lunga le aspettative.
Dalla Malvasia al Negroamaro, dal Bombino al Verdeca, è stimata sui tre milionila produzione di bottiglie con metodo Charmat e trecentomila con metodo classico. Bottiglie che,fino a Capodanno, finiranno sulle tavole dei pugliesi, e non solo. Perché l’irrinunciabile brindisi della fine dell’anno saràfirmato made in Italyin tutto il mondo.
Nel mondo dell’export, infatti, i vini prodotti in Puglia si sono fatti strada e già nei primi mesi del 2022hanno registrato un aumento dell’8,7% delle vendite all’estero, sulla scia degli ultimi cinque anni che avevano già raggiunto vette altissime.
Sempre secondo le indagini, oltre il confinenazionale, i consumatori più fedelirimangono gli americani, i quali hanno sborsato per le bollicine nostrane il 13% in più nel 2022, seguitida inglesi e tedeschi.
Pugliesi, oramai, sono anchemolti spumanti, emblema di distintività e di legame con il territorio e la cultura locale. Carta vincente nella competizione sul mercato globale, fanno oggi concorrenza a territori storicamente imbattibili. La popolarità internazionale di eccellenze varietali dei vigneti quali Primitivo, Negroamaro, Susumaniello e Nero di Troia, con il successo di vini DOP quali il Primitivo di Manduria, il Salice Salentino e il Castel del Monte, per citarne solo alcuni, hanno reso il settore vitivinicolo pugliese un riferimento per vocazione, capacità di raccontare e promuovere al meglio il territorio, innovazione e grande propensione all’internazionalizzazione.
Parlando di vendite, però, non si può non fare riferimentoagli aumenti dei costi di produzione a seguito del caro energia. Dai vigneti dove i rincari sono stati fino al +170% per i concimi fino alle cantine dove una bottiglia di vetro – spiega ancora la Coldiretti – costa fino al 70% in più rispetto allo scorso anno, come anche i prezzi dei tappi, delle etichette e dei cartoni di imballaggio per i quali si registrano rispettivamente rincari del 35% e del 45%. Una situazione che si aggrava a causa dellaforte inflazione e della contemporanea crescita delle imitazioni a livello mondiale che popolano la concorrenza sleale alle produzioni originali.
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