L’Italia Medaglia d’oro secondo la Carta Europea del Turismo Sostenibile
di Chiara Rosato
Con ben quarantacinque aree protette, l’Italia si aggiudica la Medaglia d’oro all’interno della Carta Europea del Turismo Sostenibile. Dal Parco Nazionale del Gran Paradiso a quello del Cilento Vallo di Diano e Alburni, dal Sirente Velino a quello del Gargano, lo Stivale risulta essere in testa ai Paesi europei per numero di parchi virtuosi presenti sul suo territorio. Al secondo posto la Spagna, con “soli” 32 spot.
Riconoscimento importante da parte della CETS, attiva sui temi legati al turismo sostenibile e ai suoi operatori e da cui arrivano le linee guida su scala internazionale. La Carta, infatti, prevede l’elaborazione di strategie e piani d’azione per il territorio e le comunità, attraverso un percorso in tre fasi di certificazione dell’ente gestore, con il coinvolgimento di operatori turistici locali e dei soggetti interessati, garantendo sempre il bilanciamento fra tutela ambientale e sviluppo dei territori. La classifica è sostenuta da Federparchi, che si occupa di una gestione comune nel sistema delle aree protette con il focus su eco-compatibilità e sviluppo. L’obiettivo è di gratificare e incentivare un turismo quanto più sostenibile, spingendo verso a nascita di collaborazioni proficue per la difesa della biodiversità.
Traguardi che sono il frutto di un selettivo lavoro di squadra. A iniziare da Europarc Federation, che verifica e certifica che le aree protette abbiano effettivamente implementato processi partecipativi inclusivi e trasparenti e che abbiano condiviso un piano d’azione di turismo sostenibile con i diversi attori oltre al parco interessato, come istituzioni locali, operatori del settore o associazioni di categoria. Per poi passare a EU ECO-TANDEM Programme, progetto cofinanziato dall’Unione Europea, il quale promuove tale sviluppo sostenibile facilitando la nascita di sinergie tra Pmi, startup e innovatori del settore. Il programma è coordinato da X23 Srl e implementato da un pool di partner europee, tra le quali Enit e Social Fare in Italia; Camera di Commercio Italiana in Germania e School of Management di Lipsia in Germania; Università di Graz in Austria; Green Evolution in Grecia e la Business Agency Slovacca – per intraprendere, insieme, una transizione ecologica. Fondamentale anche l’attività degli “HLAB”, gli High Level Advisory Board members, impegnati in ogni fase di valutazione.
Cosi facendo, i parchi si trasformano in “laboratori di buone pratiche” legate alla sostenibilità, dove poter sperimentare progetti innovativi per il turismo e i territori.
“I parchi sono scrigni di bellezze naturali che vanno fruiti nel rispetto degli ecosistemi e in piena sicurezza – ha commentato Giampiero Sammuri, presidente di Federparchi – Il contatto con la natura è un’esperienza costruttiva nonché fonte di benessere per i visitatori. Federparchi proseguirà nella sua attività di supporto alla diffusione della CETS, uno strumento prezioso per garantire la sostenibilità delle attività turistiche nei parchi.”
Con l’auspicio, dunque, di poter fruire di un settore turistico sempre più green.