Immaginate di camminare tra ulivi secolari, con i tronchi scavati dal tempo e le chiome argentate che danzano al vento. Immaginate il profumo dell’olio nuovo che esce dal frantoio, pronto per essere assaggiato su una fetta di pane caldo. È questa l’essenza dell’oleoturismo, una forma di viaggio che sta conquistando sempre più viaggiatori in Italia.
Non si parla solo di visite guidate o degustazioni: l’oleoturismo è un’esperienza immersiva che porta a scoprire territori, storie e tradizioni attraverso l’olio extravergine d’oliva, simbolo della nostra cultura mediterranea. Si parte dalla passeggiata negli uliveti, si osserva la raccolta, si entra nei frantoi moderni o ipogei, si partecipa a laboratori di cucina o a eventi legati all’olio nuovo, e ci si lascia affascinare da un prodotto che è insieme cibo, rito e identità.
Negli ultimi anni questo tipo di turismo ha ricevuto un riconoscimento ufficiale: una legge nazionale e diverse normative regionali hanno dato dignità all’oleoturismo, fissando standard e requisiti. Alcune regioni, come la Puglia – patria degli ulivi monumentali – hanno addirittura approvato leggi specifiche per valorizzarlo, creando occasioni concrete di sviluppo per le comunità locali.
Ma perché l’oleoturismo piace tanto? Perché unisce tre dimensioni che il viaggiatore di oggi ricerca sempre di più: autenticità, partecipazione ed emozione. Autenticità, perché ci porta in contatto con chi produce e con i paesaggi veri, lontani dal turismo di massa. Partecipazione, perché non si rimane spettatori: si assaggia, si impara, si raccoglie, si cucina. Emozione, perché dietro a ogni oliva e a ogni bottiglia di extravergine ci sono storie di famiglie, di borghi e di tradizioni millenarie.
C’è poi un vantaggio pratico: l’oleoturismo permette di destagionalizzare le vacanze. Non è legato solo all’estate e al mare, ma trova il suo momento più intenso in autunno, durante la raccolta e la produzione dell’olio nuovo. Questo porta movimento nei borghi e nelle campagne anche nei mesi meno affollati, arricchendo l’offerta turistica e dando nuova vita alle aree interne.
In Italia, con oltre 500 varietà di olive e una biodiversità unica al mondo, ogni regione racconta un volto diverso dell’oleoturismo: dai terrazzamenti liguri agli uliveti toscani, dalle masserie pugliesi ai frantoi umbri, fino ai paesaggi della Sicilia e della Calabria. Un viaggio che cambia colore e sapore a ogni tappa.
Scegliere un’esperienza di oleoturismo significa regalarsi un tempo lento, fatto di incontri, natura e gusto. Significa tornare a casa con una bottiglia d’olio che non è solo un prodotto da cucina, ma un ricordo liquido, profumato e dorato, di un viaggio autentico.
5 destinazioni imperdibili per vivere l’oleoturismo in Italia
Puglia – tra ulivi monumentali e frantoi ipogei. La patria dell’extravergine italiano, con milioni di ulivi secolari e una biodiversità unica. Da non perdere i tour nelle masserie della Valle d’Itria e del Salento, le degustazioni di oli DOP e le visite nei frantoi sotterranei che raccontano secoli di storia.
Toscana – l’olio tra colline e borghi medievali. Accanto ai celebri vigneti, la Toscana custodisce un olio extravergine di altissima qualità. Nelle colline del Chianti, in Maremma o nel senese si possono fare degustazioni guidate, abbinamenti con il vino e partecipare alla raccolta delle olive in autunno.
Umbria – il cuore verde dell’Italia. Qui l’ulivo è protagonista di paesaggi mozzafiato, tra Assisi, Spello e Spoleto. L’olio DOP Umbria è considerato tra i più pregiati al mondo: frantoi aperti, itinerari enogastronomici e feste dell’olio nuovo rendono questa regione una tappa perfetta per chi ama il turismo lento.
Liguria – gli ulivi sospesi sul mare. Sulle fasce terrazzate che guardano il Mediterraneo nasce un olio delicato e profumato, frutto di una coltivazione eroica. La Riviera di Ponente e la zona di Imperia offrono esperienze tra uliveti a picco sul mare, visite ai frantoi e passeggiate panoramiche.
Sicilia – l’olio dei grandi paesaggi mediterranei. La più grande isola italiana è anche scrigno di antiche cultivar: dai Monti Iblei alla Valle del Belice, ogni territorio racconta una storia diversa. Qui l’oleoturismo si intreccia con archeologia, mare e tradizioni culinarie, offrendo un’esperienza completa e multisensoriale.