Quando il rumore diventa risorsa: così Trailslight trasforma il traffico in energia per le città intelligenti.
Il frastuono del traffico urbano, spesso percepito solo come un fastidio, può diventare una risorsa preziosa per migliorare l’efficienza energetica e la qualità della vita nei centri urbani. Ne è convinta Trailslight, startup con sede a Bologna, guidata dal CEO e co-fondatore Massimo Rebernig, che ha sviluppato una soluzione innovativa capace di trasformare il suono dei veicoli in un alleato della smart city.
Il cuore di questa tecnologia è un piccolo dispositivo, poco più grande di una capsula da caffè, che si installa direttamente sui lampioni attraverso un attacco standard da 40 mm compatibile con lo standard internazionale Zhaga. È un sensore multifunzionale che ascolta l’ambiente circostante, elabora i segnali sonori e li trasforma in dati utili grazie a un sistema di intelligenza artificiale integrato, una sorta di "orecchio urbano", progettato per comprendere il traffico e adattare l'illuminazione stradale in tempo reale.
La linea di prodotti, denominata Trails (acronimo di Traffic Recognition by AI on Lamps via Sound), è pensata per ridurre significativamente i consumi energetici dell’illuminazione pubblica. Grazie al riconoscimento dei rumori emessi dai veicoli, il sistema regola l’intensità dei lampioni secondo quanto previsto dalla normativa italiana UNI 11248, che consente di variare il flusso luminoso in base al volume di traffico e alle condizioni ambientali.
Finora, soluzioni analoghe hanno spesso fatto affidamento su sensori visivi, radar o spire interrate: tecnologie costose, complesse da installare e con implicazioni significative in termini di privacy. Trailslight ha scelto una via più leggera e sostenibile, basata esclusivamente sull’ascolto e sull’elaborazione sonora. Non vengono raccolte immagini, la privay degli utenti della strada è salva.
Attualmente la tecnologia è in fase di sperimentazione su diversi tratti stradali in Italia, sia in aree urbane che extraurbane, e i risultati preliminari sono incoraggianti: in base al contesto e alla fascia oraria, il risparmio energetico rilevato oscilla tra il 40% e il 60%. A breve sono attesi nuovi accordi con amministrazioni pubbliche e aziende del settore energetico per estendere il progetto a livello nazionale.
L’adattività è il punto di forza del sistema: la regolazione dell’illuminazione tiene conto di numerosi fattori — dal tipo di strada alla densità del traffico, fino alle condizioni climatiche — assicurando sicurezza e risparmio in linea con le direttive europee e italiane sulla sostenibilità.
Oltre la luce: monitoraggio ambientale e sicurezza
Ma la portata di questa tecnologia non si ferma al controllo dei lampioni. I sensori sonori sono in grado di rilevare eventi atmosferici estremi (come forti piogge o grandinate), segnalare rumori anomali, riconoscere sirene di emergenza o allarmi e attivare protocolli automatici per supportare le operazioni di soccorso. Inoltre, permettono di mappare l’inquinamento acustico urbano, un tema sempre più rilevante: secondo l’Agenzia Europea dell’Ambiente, ogni anno oltre 60.000 decessi prematuri sono attribuibili al rumore ambientale cronico.
L’approccio di Trailslight punta così a un modello di città realmente “intelligente”: non solo più efficiente, ma anche più sensibile, reattiva e sicura.
Facile immaginarne l’impatto positivo anche sull’esperienza dei visitatori nelle città d’arte e nelle capitali europee, dove l’afflusso turistico contribuisce a modificare i ritmi urbani. In questi contesti, il traffico è fortemente influenzato da eventi stagionali, festività, manifestazioni culturali o sportive, e il controllo dinamico dell’illuminazione può contribuire a rendere le città più accoglienti e sicure, specialmente nelle ore serali. Un'illuminazione modulata in tempo reale, in funzione della presenza effettiva di veicoli e pedoni, permette di valorizzare i percorsi turistici e i centri storici senza eccessi di luce o zone d’ombra, migliorando al contempo l’estetica urbana e riducendo l’inquinamento luminoso che può compromettere l’immagine di monumenti, piazze e luoghi simbolo.
Inoltre, i dati raccolti dai sensori possono essere integrati con piattaforme di monitoraggio cittadino, utili per la gestione dei flussi e la pianificazione di itinerari intelligenti, migliorando l’organizzazione dei trasporti e delle risorse in funzione dei picchi turistici.