I terrazzamenti della Costiera Amalfitana sono stati ufficialmente riconosciuti come patrimonio agricolo mondiale dalla FAO, un traguardo che il Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, ha salutato con orgoglio: «Il lavoro dell'uomo, intrecciato con la natura, genera paesaggi di straordinaria bellezza e valore universale. I limoni, gli uliveti, i vitigni, i muretti a secco raccontano la storia di una comunità che da secoli trasforma il sacrificio in armonia, la terra in cultura, l'agricoltura in patrimonio condiviso».
Plasmati nei secoli attraverso la tecnica della pietra a secco e coltivati con limoni, ulivi e viti, i terrazzamenti amalfitani entrano così a far parte del programma GIAHS (Globally Important Agricultural Heritage Systems), portando a 102 i siti mondiali tutelati e a tre quelli italiani, insieme agli ulivi di Assisi-Spoleto e ai vitigni del Soave.
La candidatura, promossa dal Comune di Amalfi con il supporto di altre istituzioni locali, punta a valorizzare un paesaggio unico e ad estendere la tutela a tutta la Costiera, rafforzando al tempo stesso sostenibilità ambientale e difesa idrogeologica. I limoneti, i vigneti e gli uliveti amalfitani si affiancano, nell’elenco dei nuovi riconoscimenti, ai frutteti di Mikan nella Prefettura di Wakayama e al sistema agricolo-forestale-zootecnico di Okuizumo, in Giappone, erede della tradizione del ferro Tatara.
Nel congratularsi con Italia e Giappone, il direttore generale della FAO, Qu Dongyu, ha ribadito l’impegno dell’organizzazione a sostenere le comunità agricole del mondo nella salvaguardia del patrimonio rurale e delle soluzioni sostenibili che esso offre per garantire un futuro alimentare migliore.
Per l’Italia, questo è un riconoscimento di portata storica: non solo un valore economico per la filiera agroalimentare, ma anche una conferma dell’importanza del paesaggio come presidio contro i rischi idrogeologici e come simbolo di equilibrio tra uomo e natura.
Con questo traguardo, Amalfi e la sua Costiera si affermano ancor di più come icona internazionale di armonia tra tradizione e innovazione, paesaggio e agricoltura, cultura e sostenibilità.