Dal 25 ottobre 2025 al 3 maggio 2026, il Museo del Tessuto di Prato ospiterà la grande mostra “Alaïa e Balenciaga. Scultori di forma”, curata da Olivier Saillard. Un dialogo unico tra due maestri della moda francese, con cinquanta abiti provenienti dalla Fondazione Azzedine Alaïa che mettono a confronto la creatività di Azzedine Alaïa e Cristóbal Balenciaga, protagonisti assoluti della haute couture. È la prima volta che l’esposizione, ideata a Parigi, approda in Italia.
L’appuntamento si inserisce nel programma delle celebrazioni per i cinquant’anni del Museo del Tessuto, fondato nel 1975 grazie alla donazione del medico e collezionista fiorentino Giovanni Cicognini. Oggi ospitato negli spazi suggestivi della ex fabbrica Campolmi, cuore della Prato industriale, il Museo è diventato il più grande centro culturale in Italia dedicato alla valorizzazione della produzione tessile antica e contemporanea, nonché alla promozione della moda come patrimonio culturale.
Oltre alla couture francese, il Museo propone altri due progetti speciali. Dal 19 giugno al 21 settembre 2025, tornerà in mostra il manto realizzato per Papa Giovanni Paolo II e le migliaia di vesti liturgiche confezionate dalle aziende tessili pratesi per il Grande Giubileo del 2000: un’opera simbolo che intreccia fede, tradizione e saper fare locale.
Infine, la mostra “Tesori di seta. Capolavori tessili dalla donazione Falletti” presenta per la prima volta i manufatti provenienti dall’eccezionale collezione del medico fiorentino Giovanni Falletti. Un percorso che attraversa quattro secoli di arte tessile europea, tra velluti, broccati, damaschi e lampassi, arricchito da apparati multimediali e strumenti interattivi.
Tre esposizioni che celebrano i 50 anni del Museo del Tessuto, un’istituzione che ha saputo coniugare la memoria della grande tradizione manifatturiera pratese con lo sguardo internazionale sul mondo della moda e della creatività contemporanea.
Tappe salienti:
1975 – Nasce il Museo del Tessuto grazie alla donazione del medico fiorentino Giovanni Cicognini, appassionato collezionista di tessuti antichi.
1983 – Il Museo apre al pubblico nella sede originaria di Palazzo Comunale, a Prato.
2003 – Trasferimento negli spazi della ex fabbrica Campolmi, cuore dell’archeologia industriale pratese, dove diventa il più grande centro italiano dedicato alla cultura tessile.
Oggi – Custodisce oltre 7.000 manufatti tra tessuti, abiti, accessori, campionari e strumenti, dal Medioevo alla contemporaneità, ed è un punto di riferimento internazionale per la ricerca e la valorizzazione della moda e del design.