Sono nato a Castellaneta, perché Ginosa, non ha mai avuto un nosocomio, ma dopo tre giorni, la mia vita da abitante della terra delle Gravine, è iniziata. Quante volte, ho cercato di spiegare quello che mi accadeva, ogni volta che dovevo allontanarmi da qui, da Piazza Marconi, sede storica. Non sono nato con la camicia, ma mi sono subito innamorato di quell'indumento, anche intimo, che la nonna, cuciva e scuciva, smontava, accorciava, modificava. Mi ricordo, che trascorrevo tante ore ad osservarla. D'Inverno, intorno ad un braciere, pieno di carboni accesi insieme a Bucce di agrumi che sprigionavano un profumo per me indelebile. A vent'anni di età la vita mi ha messo davanti ad un bivio, dopo la scomparsa di mio padre. Ho rilevato l'attività di famiglia. Mi sono sentito in dovere di farlo, per svariati motivi. Sarebbe stato da irresponsabili far morire una sartoria, una storia di famiglia dal 1955, creata con sudore e sacrificio, da mia nonna, che, rimasta vedova in giovane età con quattro figli maschi, confezionava camicie e insieme ai mie zii e mio papa' aprirono una sartoria da uomo con annessa vendita di tesuti. Dal primo giorno, per me, e' iniziata una nuova missione: far conoscere il prodotto tradizionale, fatto a mano ad un pubblico internazionale. Non la solita condotta aziendale mirata al solo fatturato, non il solito capannone con macchine industriali, ma il desiderio di creare un prodotto, usare macchine per cucire di una volta, svolgere l'attività in un palazzo storico che per diverse ragioni non e' stato mai ultimato. Il primo mercato di riferimento e' stato il Giappone, al quale di notte inviavo video e foto che dimostravano il nostro insolito modo di lavorare (agli esordi di internet la linea era molto lenta e dunque si lavorava più facilmente nelle ore notturne). Trovai loro molto entusiasti, tanto da chiedermi subito un incontro a Firenze in occasione di Pitti Uomo. Ero molto preparato sul prodotto e un po' meno sulla loro modellistica (sono anatomicamente diversi da noi) ma gli piacquero talmente tanto i nostri prodotti che ordinarono ugualmente, attendendo un contro campione specifico per loro. Lavorandoci su anche la vestibilità giapponese andò benissimo, le mie camicie iniziarono ad essere presenti nei più importanti department-store e di conseguenza vendute alle persone più titolate e rappresentative. E ' molto noto l'aneddoto dell'ex premier, nostro abituale cliente, che in una occasione indossava una camicia abbastanza folcloristica e di cattivo gusto che in tanti pensarono fosse stata realizzata da me, che avessi provocato io questo incidente diplomatico, "fashion disaster" Prima la stampa giapponese, poi quella inglese e americana, e quella italiana, puntarono il dito contro di me, io mi difesi, e paradossalmente ed involontariamente diedi al mio prodotto tantissima notorietà. Iniziammo a vedere nel mio amato territorio, tanti clienti, estimatori, turisti; provenienti da ogni luogo, venivano a curiosare presso il nostro atelier per vedere con quale arte realizzavamo e realizziamo ancora oggi le nostre camicie. Il coraggio di aver attinto e guardato al passato per andare ben oltre i propri confini, questo è quello che ci ha premiato. Dell'antica tradizione ne abbiamo fatto la nostra fonte di ispirazione: nel ricamo c'è la cultura non scritta del nostro paese, tramandata, c'è il lavoro di tanti, la coscienza di sé e della propria dignità. E' un lavoro meticoloso, artigianale fatto con amore e passione. Tutti sono spinti dalla curiosità di sapere come io sia riuscito a far emergere la mia filosofia pur operando in un territorio del Sud Italia periferico , seppur, di una bellezza inestimabile e di una storia antichissima. In tanti si stupiscono per l'amore e il forte legame che nutro nei confronti della la mia terra, perchè non investire in altre importanti città, mi chiedono: io credo siano le ricchezze del mio territorio a stimolare l'estro e la fantasia affinchè io possa realizzare un prodotto così bello e desiderato da molti, e magari, certo, far sì che possa essere ben apprezzato e meglio presente su importanti città. Nessun manufatto sarebbe stato cosi affascinante, se fatto lontano da casa mia. Belle soddisfazioni, incontri con bella gente sono tutto quello che per noi vale molto di più del classico galoppante, incremento di fatturato. Questo breve racconto, riassume la mia storia e quella di un centro storico. E tale amore mi ha indotto a rifiutare un'offerta di vendita notevole arrivata dall'Inghilterra per portare via dall'Italia e dal nostro paese la tradizione del marchio G.Inglese, spingendomi ad annientare così le mie origini, le mie tradizioni e la mia missione: quella di dare dignità e valore al lavoro artigianale. Tutto ciò ha interessato molto anche la televisione internazionale che ne ha parlato mettendo in risalto parte della mia filosofia: utilizzare la ricchezza che possiede il nostro patrimonio culturale, quale appunto le nostre tradizioni, dare valore e giusta dignità a quello che un tempo era un lavoro povero e mal remunerato. Il nostro progetto futuro prevede di rinforzare ancora di più l'onore e la dignità del lavoro manuale, secondo i metodi dell'antica tradizione sartoriale. L'intento e' quello di tramandare quest'arte alle nuove generazioni con l'apertura di una scuola dove si parte dall'origine, dalla realizzazione del tessuto con la novità e l'emozione di utilizzare gli antichi telai a mano! Questa infatti, era una tradizione presente nelle nostre famiglie fino agli anni 60 poiché ogni donna ne possedeva uno per realizzarsi il proprio corredo. In seguito purtroppo, con l'avvento della grande industria questi telai sono andati letteralmente distrutti. La caparbietà e la tenacia di riprendere questa antica arte e realizzare i tessuti con cui andremo a confezionare le giacche e le morbide sciarpe, riuscendo a tessere la lana delle pecore pugliesi, permetterà di completare la filiera, tutto fatto in economia circolare Questo è il nostro progetto, la scuola: recuperare i giovani dalla disoccupazione, e recuperare gli antichi mestieri , ma purtroppo i lavori di completamento della nuova struttra sono stati interrotti e con essa i nostri progetti si sono bloccati . A causa di un crollo avvenuto nel centro storico, è stata interdetta la viabilità pedonale e veicolare, con la negativa conseguenza di non poter più proseguire i lavori di restauro della nostra futura sede, per noi il cuore pulsante dell'intero progetto. In questo momento Stiamo finalizzando svariati progetti. Ci affascina il pensiero di fare vivere anche a distanza, un' esperienza speciale legata al nostro mondo; il format su descritto, diffuso attraverso una transizione digitale, con comunicazione e vendita fatta da remoto. Interloquire con clienti, appassionati, semplici curiosi e turisti, è stata, da sempre una nostra prerogativa. Ci rincresce solo che in questo periodo dovremo farlo solo attraverso un monitor. Ma anche in questa situazione cerchiamo di trovare la felicità e trasmetterla, generando bellezza, qualità, storia, in armonia con il nostro territorio, ma anche con l'intero pianeta. Per noi è diventato un format, che grazie a investitori appassionati, giungera' virtualmente con la realtà aumentata in ogni angolo del mondo, prima, e fisicamente, quando , finalmente, vivremo la nuova normalità.